Annamaria Atturo vive e lavora a Colli al Metauro in provincia di Pesaro Urbino. Eredita la passione per l’arte tessile dalle figure femminili della sua famiglia, insegnanti di Arte del Tessuto negli Istituti d’Arte. E’ l’ambiente familiare a formare precocemente la sua sensibilità per l’arte. Il padre che da giovane conosce per motivi politici Manzù la spinge a visitare il Museo Manzù di Ardea. L’amicizia di una zia con Mannucci le fanno conoscere presto quelle sculture dalla materia plasmata e altamente poetica che le rimangono nella memoria per sempre.
Si diploma in “Arte del Tessuto” all’Istituto Statale d’Arte di Anzio e consegue la Maturità Artistica nel 1992 in “Arte Grafica” all’Istituto d’Arte di Urbino, nella sezione di Incisione guidata dal prof. Adriano Calavalle. Frequenta l’Accademia di Belle Arti, prima a Roma, poi in Urbino, dove segue con passione una cattedra annuale con il prof. Bruno Ceccobelli. Alla formazione ricevuta durante il periodo trascorso nei laboratori di incisione calcografica, xilografica e litografica dell’Istituto d’Arte di Urbino, alle esperienze in differenti discipline quali le resine, il mosaico, la pittura ad olio, degli anni trascorsi in Accademia, seguono anni di approfondimento delle tecniche tessili.
Nel 2001 espone il suo primo arazzo alla 3^ edizione del Valcellina Award, concorso internazionale d'arte tessile contemporanea promosso dall'Associazione le Arti Tessili di Maniago. Seguono anni di continue sperimentazioni che creano nei suoi lavori contaminazioni di materiali e tecniche.
Memorie tessili prendono forma e cercano una ragione nella continua verifica sui materiali e sui procedimenti, sui segni di/segnati in filo intrecciati tessuti o ricamati. L’intersecarsi di modalità differenti, concetti come antico e contemporaneo in dialogo tra loro, danno origine nel suo lavoro ad una ricerca espressiva nell’abito dell’arte tessile che parte dalla tradizione e dalla memoria. Lavora il feltro con procedimenti manuali, ricama tele sulle quali intreccia materiali dipinti, tesse con trame dipinte. Una continua indagine fino alla rappresentazione di un feltro in scansione 3D.
Lavora completamente a mano le sue opere.
She had exhibited her works in prestigious events for the promotion of contemporary textile art both in Italy and abroad.

"The structure of the Atturo is not that of the artist aimed at enhancing his own work, on the contrary there is no certainty in her, much less the conviction of having reached techniques and expressive levels of high value and meaning because the images, which are formed in her mind, place her in constant challenges with a time like ours which, as she writes, no longer belongs to the spirit and rhythms of the present.
She does not therefore immediately introduce us to grasp the cadenced rhythm of her needle, the slow construction of the work, but delicately accompanies us into hers inner world, into her rich heritage of ancient memories in which the tales of the female figures of his family who had known the “Punto Fano” and who bland with the tension of the fishing line that as a child with her father threw into the sea.
There is no nostalgia for the past in the artist, but a delicate re-enactment; she knows in fact that those distant gestures cannot return and so she lets the thread slip away silently between her fingers and it's the thread who moves with agility and safety almost to guide her, but not to block time with his passages, but to revive it with new accents. Her tension is aimed at seeking that gesture, that one gesture that makes embroidery become a noble art in which harmony is blended, has she writes again, between matter and abstraction of feeling. Her contamination of the "Punto Fano" with other techniques and embroidery stitches leads Atturo to innovative experiments that do not set definitive goals, rather they leave those who want to entrust them with glimpses of beauty that have never been achieved."

Giovanni Pelosi



Biografia | Annamaria Atturo
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